lei

leiA pron. pers.  di terza pers. f. sing. 1 Indica la persona di cui si parla, e si usa al posto di ‘ella’ ed ‘essa’ nei vari compl.: devi scrivere a lei; se io fossi in lei; vado con lei | Come compl. ogg. in luogo del pron. ‘la’, quando gli si vuole dare rilievo: sto cercando lei, non te | (lett.) In luogo dell'agg. poss.  nelle locuz. la di lei, il di lei, le di lei, i di lei, la sua, il suo, le sue, i suoi: il di lei padre. 2 Ella (come sogg., spec. nella lingua parlata e fam., in espressioni enfatiche, ellittiche, esclamative, in contrapposizione ad altro sogg. o posposto al verbo): ci vada lei, se vuole; lui poverissimo, lei ricca e bella; beata lei! | Con il v. al modo inf., part., gerundio: lei accettare questo?; andandosene lei, l'allegria era finita | Si pospone a ‘anche’, ‘neanche’, ‘pure’, ‘neppure’, ‘nemmeno’ e sim.: verrà anche lei?; neppure lei lo sapeva | Con funzione predicativa: non sembra più lei. 3 Si usa (come sogg. e compl.) in segno di deferenza, cortesia, rispetto, rivolgendosi a persone, anche di sesso maschile, con cui non si è in familiarità. B  in funzione di s. m. La terza persona: usare il lei | Dare del lei a qlcu., rivolgergli rispettosamente il discorso in terza persona. C  in funzione di s. f. (fam.) Donna amata: la sua lei.